martedì 1 maggio 2012

Lavorare senza amore

"Ho un lavoro qui vicino, il mio lavoro non mi piace 
Perché mi consuma gli occhi e poi mi mangia le giornate
e in tutto questo non vedere, in tutto questo non ricordare
in tutto questo non amare, io sono qui che vivo!"
Lunaspina - Ivano Fossati 


Poche altre parole mi descriverebbero meglio di queste.  
Quando non ami il lavoro che fai quel lavoro non è più tuo, non ti appartiene. 
Diventa un parassita che ti prende tutto e pretende di risarcirti con un salario mensile. (Salario? salariuccio...)
Forse sono una brutta persona a fare questo discorso oggi, in questa giornata in cui il primo pensiero va ai lavoratori che hanno pagato con la vita la fortuna di avere un lavoro, a quelli che lavorano senza diritti e a quelli che vorrebbero lavorare e purtroppo sono disoccupati.
A me invece viene da pensare a quelli che lavorano senza amore. 
Ai precari-mercenari. In questo particolare periodo storico tutti i grandi temi sul lavoro sono condizionati dal precariato. Non si può amare un lavoro che oggi c'è e domani chissà. Si accetta un lavoro, oggi, con grande entusiasmo iniziale, si dà il massimo, professionalmente ed umanamente e si pensa di poter costruire un futuro intorno a quella scrivania, quei colleghi, quei corridoi, quei distributori automatici di caffé e merendine. 
Presto scopri che anche quel posto di lavoro è l'ennesimo "fidanzato infedele". Che il tuo lavoro è sostituibile, che il quid in più che c'hai messo per cercare di mettere il tuo nome sulla porta ha generato tanta ammirazione. Ma non l'assunzione. Quella no. Quella 'noooo, non è periodo', 'noooo, l'azienda è prudente'... 
Così nei miei 6 anni di tempi determinati e co.co.co.pro, aggiustando abitudini  personali e familiari intorno al lavoro dell'anno in corso, ho imparato solo a lavorare 'senza amore', per non soffrirci più. Ché in fondo quello che mi si chiede è solo di essere invisibile e non disturbare, rispettare le scadenze, non sollevare problemi, essere gentile e sorridente con tutti e al momento giusto lasciare il posto, sempre col sorriso, perché tutti mi hanno trattato bene.
E tutta quella valanga di talenti, di passioni, di intuizioni e genialità che appartengono al genere umano? 
Nel dopolavoro. Se ve ne rimane il tempo e se non vi sentite troppo svuotati dalla totale mancanza di riconoscimento professionale. 
Questo blog è figlio di questa situazione di grande frustrazione.
Perché la cucina non chiude mai in una casa. E' tutt'altro che precaria. E' legittima. E utile. E' vitale, colorata, vibrante di tintinnii, di sbuffi, di vapori. E' profumata. E riempie.  


Mangiamoci su. 


Sì, sì. Davvero mangiamoci su! 
Perché questa ricetta è dedicata a Rosy del blog Mangiamoci sù! dalla quale arriva il mio primo riconoscimento da foodblogger (hihihihihi!).
Grazie di cuore! 



La passione nel fare una cosa quando c'è si vede e per questo vi invito a consultare il suo blog! 
A mia volta vorrei assegnare questo premio a: 


Cristina di Pane e Acqua
Paola di Le dolci tradizioni
Una pinguina in cucina
Chiarina di Zero in cucina
Chiara e Marta de La cucina spontanea 


Le regole per "ritirarlo" sono le seguenti:

  1. Nominare chi assegna il premio;
  2. Donarlo a 5 blog cari con meno di 200 followers;
  3. Avvisare i destinatari con un messaggio sul blog.

Adesso fave e pecorino come tradizione vuole, naturalmente, ma in un primo piatto, magari per questa sera, quando tornerete dalla scampagnata, o dalla 31° Sagra della Fava col Pecorino a Filacciano (Rm)! 
Perché le fave il primo maggio?

Non so, ma i Greci erano piuttosto diffidenti nei confronti di questa pianta che legavano simbolicamente alla morte: i fiori della pianta sono bianchi a macchie nere e sembra formino l'iniziale T di Tanatos ('morte' in greco). Inoltre la pianta ha i gambi cavi e si credeva che attraverso di essa le anime dei morti potessero risalire dall'oltretomba... °__° 


Mezze maniche fave&pecorino



Ingredienti per due persone:



1 Kg di Fave fresche 

50 gr di Pecorino Romano DOP

150 gr di mezze maniche rigate

1 piccolo Porro

olio extravergine d'oliva della Sabina DOP

sale e pepe


Togliete le fave dal loro baccello, privatele della pellicina che le riveste e saltatele in padella con il porro finemente affettato, due cucchiai di olio extravergine d'oliva, una presa di sale. 
Portate ad ebollizione una pentola di acqua salata.
Cuocete le fave aggiungendo qualche cucchiaio di acqua calda. Regolate la cottura in base ai vostri gusti, le fave potrebbero rimanere più o meno croccanti.
Scolate la pasta al dente e terminate la cottura in padella con le fave e il porro. 
A fuoco spento aggiungete le scaglie di pecorino e una macinata di pepe nero.


9 commenti:

  1. Grazie tante Frà sono molto felice di ricevere da te questo premio :)

    RispondiElimina
  2. Hai scritto un bellissimo post nel quale si ritrovano proprio in tanti. Tutti quelli che amano la propria professione ma non riescono più ad amare il proprio lavoro perché non si ha abbastanza tempo per conoscerlo e innamorarsene (amore precario) e allora si cerca altrove 'la passione' ... La tua passione x la cucina é una bellissima dimostrazione d'amore verso te stessa e verso chi ami! Il premio l'hai strameritato

    RispondiElimina
  3. Sottoscrivo ogni riga di quello che hai scritto e ti posso assicurare che un un contratto a tempo indeterminato non regala più felicità (e neppure maggiori garanzie, l'ho provato sulla mia pelle). Ottima riflessione!

    RispondiElimina
  4. Oh :)))) Ma grazieeeeeeeeeeee!!! Sono felicissima di riceverlo e più di tutto sono felicissima che tu abbia pensato a me :*
    Oggi facevo lo stesso identico discorso con un'amica...il lavoro...che ci strizza la vita e ci rimane così poco tempo da voler fare chissà che cosa per poi ritrovarci talmente stanchi da morire sul divano. Ma non se ne parla, non puoi dire che quel lavoro ti sta stretto quando hai un indeterminato,quando fai il lavoro per cui ti sei laureata guadagnando uno stipendio mediocre nonostante tu abbia spiumato il sangue e ti sia specializzato per fare quello che fai...no, non sta bene...
    Che Italiaccia che è diventata questa!
    Ok, scusa lo sfogo,e grazie ancora :***

    RispondiElimina
  5. Grazie mille, a chi non piace ricevere un premio?! Specie se in quello che fai metti passione. Ricambieremo al più presto, è una promessa.
    P.s quello che hai scritto sul lavoro mi ha stretto il cuore!

    RispondiElimina
  6. Cara Fra,
    che sorpresona!!! Sono tornata da qualche giorno trascorso con la famiglia in campagna e non vedevo l'ora di riprendere il blog e trovare il tuo riconoscimento mi ha riempito di orgoglio!!!!
    Mi sono subito registrata tra i tuoi amici e pubblicato il post con il passaggio del testimone!!!
    Grazie ancora davvero e da ora in poi avrai una cara amica in più!
    Cri

    RispondiElimina
  7. Grazie del premio! Provvederò al più presto a pubblicarlo nel blog! Coraggio, è un brutto periodo per il lavoro...te lo dice una che nonostante sia uscita col massimo dei voti si è ridotta a fare la babysitter per prendere qualche soldo...è l'Italia...bacione Frà!!

    RispondiElimina
  8. Mi rattrista che in un paese come il nostro ci si debba tra l'altro sentire vecchi per lavorare a 45 anni, e mi disgusta che chiedano "bella presenza" anche solo per servire un caffè !! Non continuo perchè ho voglia di farti i complimenti per questo primo piatto profumato e di stagione, te lo copio in fondo le favette dell'orto stanno aspettando !!
    buon week end

    RispondiElimina
  9. Ciao e grazie dl commento al mio blog!!!! son pienamente d'accordo con tutto ciò che haid etto.. Sto vivendo questa situazione con il mio fidanzato da 1 mese sotto contratto co.co.pro. che scadrà a dicembre senza sapere se rinnoveranno o meno.. E il bello è che lui veniva da una soc. dove aveva l'indeterminato.. ma che non lo ha pagatod a 12 mesi! lasciam perdere va... Andiamo avanti.. e mangiamoci questo buon piatto di pasta... ah.. a questo punto visto che ami le fave.. perchè non partecipi alla mia rubrica/giochino del mese di maggio??? nel mio post di oggi.. riporto il link.. Cmq sia.. mia farebbe piacere tornassi a trovarmi... Buon w.e.

    RispondiElimina